I Bombi. Guida al riconoscimento delle specie italiane
.: Errata corrige e note aggiuntive :.

 

Errata corrige

- Pag. 16. Nell'ultima riga le parole "fig. 68" vanno sostituite con "fig. 69".

- Pagg. 127, 145 e 146. Nel libro, le illustrazioni dei genitali maschili sono normalmente orientate in modo da mostrare superiormente l'estremità prossimale (anteriore) e inferiormente l'estremità distale (posteriore) dei genitali stessi. Fanno eccezione quattro illustrazioni (le figure 2 e 3 a pag. 127, la figura 2 a pag. 145 e la figura 4 a pag. 146), che sono orientate nel verso opposto. Di questo bisogna tenere conto per una corretta interpretazione delle illustrazioni.

- Pag. 131. Alle righe 10-11 le parole "Frangia posteriore del metabasitarso con peli prossimali più corti di quelli distali" vanno cassate.

- Pag. 146. A riga 2 le parole "alla dicotomia n. 16" vanno sostituite con "alla dicotomia n. 11". Analogamente, a riga 4 della stessa pagina, "16" va sostituito con "11".

 

 

Note

- Pag. 44. Un utile carattere di distinzione tra le femmine di Kallobombus e quelle di Pyrobombus è fornito dalla punteggiatura del campo oculo-ocellare. In Kallobombus è presente una banda di fitte punteggiature grandi e piccole che va dall'occhio composto fin quasi a metà della distanza tra questo e l'ocello laterale. In Pyrobombus le punteggiature sono meno numerose e più rade, e occupano una banda che si estende fino a un terzo della distanza tra occhio composto e ocello laterale (vedi figura).

- Pag. 83. Le femmine di Bombus alpinus sono immediatamente distinguibili da quelle di quasi tutte le altre specie per via della loro colorazione caratteristica. Vi è tuttavia possibilità di confusione con Bombus monticola, specialmente con gli occasionali individui di questa specie che presentano torace completamente nero e una colorazione rossa molto estesa sul secondo tergite. Un carattere discriminante tra le due specie è fornito dalla conformazione dell'angolo distale posteriore della metatibia. In alpinus questo, visto dall'interno, è prodotto in una spina pronunciata, grosso modo perpendicolare al pezzo; in monticola, e più in generale in tutte le specie di Pyrobombus, la spina è assente o appena accennata (si veda la figura e anche la fig. 71 a pag. 68 del libro).

- Pag. 93. Bombus terrestris xanthopus è presente anche sull'isola di Montecristo, sia in forma pura che in forme intermedie tra questa, la sottospecie sassaricus e le sottospecie continentali.

- Pag. 113. La fauna italiana si è recentemente arricchita di due nuove specie di bombo, entrambe appartenenti al sottogenere Pyrobombus. È disponibile una chiave aggiornata del sottogenere che include le nuove specie.
La prima specie nuova per la fauna italiana (e mondiale) è Bombus konradini Reinig, 1965. Un lavoro di revisione del complesso delle specie paleartiche vicine a Bombus monticola (Martinet, B. et al. 2018. Following the cold: geographical differentiation between interglacial refugia and speciation in the arcto-alpine species complex Bombus monticola (Hymenoptera: Apidae), Systematic Entomology 43, 200-217) ha infatti separato le popolazioni centro-appenniniche di B. monticola dal resto del complesso come specie a sé stante, Bombus konradini appunto. Va notato che questa nuova specie non coincide con Bombus monticola konradini come inteso da Reinig. Infatti il taxon di Reinig comprende tutti i ''B. monticola'' appenninici, che appartengono a due popolazioni disgiunte, una diffusa nell'Appennino Tosco-Emiliano e nelle Alpi Apuane e l'altra diffusa nell'Appennino Centrale dai Monti Sibillini al massiccio del Sirente-Velino. Nella revisione la popolazione nord-appenninica è riconosciuta come sottospecie mathildis di Bombus monticola, mentre quella centro-appenninica costituisce la nuova specie Bombus konradini. La motivazione principale per il riconoscimento di questa nuova specie è la significativa divergenza di B. konradini dal resto del complesso di B. monticola sia dal punto di vista genetico che da quello della chimica delle secrezioni cefaliche maschili. Le differenze morfologiche, che pure esistono, sono invece sottili e difficili da apprezzare, in particolare quelle tra B. konradini e B. monticola mathildis. Una determinazione sicura di B. konradini è quindi spesso impossibile su base morfologica, mentre può essere agevolmente effettuata su base geografica. Questa pagina descrive la specie e indica come identificarla.
La seconda delle due specie nuove, Bombus haematurus Kriechbaumer, 1870, ha una distribuzione pontica, estesa dai Balcani, attraverso l'Anatolia settentrionale e la Crimea, fino al Caucaso e all'Iran settentrionale. Negli ultimi anni la specie ha ampliato il suo areale verso Nord-Ovest fino a raggiungere Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Austria, Slovenia, e infine l'Italia nord-orientale, dove è stata trovata per la prima volta nel giugno 2017 da Paolo Biella a Cormons, nel Collio goriziano (Biella, P. e Galimberti, A. 2020. The spread of Bombus haematurus in Italy and its first DNA barcode reference sequence (Hymenoptera: Apidae), Fragmenta entomologica 52, 67-70). B. haematurus è specie di basse altitudini, legata alla presenza di foreste, che lungo il margine meridionale delle Prealpi potrebbe trovare ambienti favorevoli a una sua ulteriore diffusione verso Ovest. Questa pagina descrive la specie e indica come identificarla.

- Pag. 116. Queste immagini mostrano una regina di Bombus brodmannicus delmasi.

- Pagg. 147-150. Recenti e approfonditi studi genetici e chimici (Lecoq, T. et al, 2011 – Molecular and chemical characters to evaluate species status of two cuckoo bumblebees: Bombus barbutellus and Bombus maxillosus (Hymenoptera, Apidae, Bombini) – Systematic Entomology, 36: 453-469) indicano che Psithyrus barbutellus e Psithyrus maxillosus, come intesi nel libro, sono conspecifici, e che i due taxa non meritano nemmeno rango sottospecifico. Il sottogenere Allopsithyrus, come inteso nel libro, comprende dunque la sola specie Psithyrus barbutellus e la chiave delle specie può al più distinguere due forme della specie stessa, alla quale vanno naturalmente riferite tutte le figure. Di conseguenza la specie maxillosus va rimossa dalla lista a pag.13 e le figure 59 a pag. 65, 92 a pag 72 e 113 a pag. 77 sono da riferire a Psithyrus barbutellus.

- Pag. 163. Psithyrus campestris può presentare localmente, almeno nei maschi, una colorazione interamente giallo-fulva, come mostrato in questa immagine.